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Un itinerario emozionante da nord a sud tra paesaggi mozzafiato, tradizioni, mercati affollati, risaie dorate e incontri indimenticabili.
📍 Da Hanoi alla Baia di Ha Long, da Hoi An al Delta del Mekong fino all’isola di Phu Quoc.
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Viaggio in Vietnam
Introduzione
Un viaggio in Vietnam è molto più di un semplice itinerario turistico: è un’esperienza che attraversa paesaggi spettacolari, città che non dormono mai, villaggi sospesi nel tempo e silenzi che sanno parlare. È un viaggio che mescola storia e natura, contrasti e poesia.
In queste pagine condivido il nostro itinerario, le tappe principali e alcune delle sensazioni che ci hanno accompagnato lungo la strada. Io e Annalisa abbiamo viaggiato zaino in spalla, con tanta curiosità e pochi programmi, lasciandoci sorprendere giorno dopo giorno. Era agosto: caldo, umido, intenso.
Ho raccontato questo viaggio attraverso la mia videocamera, cercando di cogliere atmosfere, volti e dettagli che spesso sfuggono allo sguardo distratto. Ne è nato un video racconto che trovate all’inizio dell’articolo, pensato per restituire non solo i luoghi, ma anche le sensazioni vissute lungo la strada.
Annalisa, con la sua sensibilità visiva, ha invece colto l’anima dei luoghi nei suoi scatti, raccolti nella gallery fotografica in fondo alla pagina.
Le tappe del nostro itinerario:
- Hanoi – La capitale, un vortice di motorini, street food, spiritualità e spettacoli tradizionali.
- Baia di Ha Long – Una meraviglia naturale da esplorare in barca, tra isole calcaree e silenzi profondi.
- Ninh Binh – La “Ha Long terrestre”, tra risaie, fiumi e montagne. Pace assoluta e paesaggi mozzafiato.
- Da Nang – Una città moderna, passaggio verso Hoi An.
- Hoi An – Magica, con le sue lanterne, i ponti, i mercati, e la vita che scorre lenta sul fiume.
- An Bang Beach & Kim Bong – Per assaporare il mare e scoprire antiche tradizioni artigianali.
- Ho Chi Minh City (Saigon) – Caotica e viva, con frammenti di storia da non dimenticare.
- Delta del Mekong – Canali lenti, isole verdi, gesti semplici e sapori autentici.
- Phu Quoc – La nostra ultima tappa, per rallentare e lasciar sedimentare tutto ciò che il Vietnam ci ha donato.
Ogni luogo ci ha lasciato qualcosa, e in questo racconto vi portiamo con noi, passo dopo passo.
Consigli pratici per un viaggio in Vietnam
- Periodo migliore: tra novembre e aprile, per evitare la stagione delle piogge.
- Visto: per soggiorni brevi (fino a 45 giorni) spesso non è necessario per cittadini italiani, ma consigliamo di verificare eventuali aggiornamenti.
- Valuta: Dong vietnamita (VND). Il cambio favorevole permette di viaggiare con un buon rapporto qualità-prezzo.
- Spostamenti interni: voli low cost (es. VietJet Air) sono frequenti ed efficienti per coprire lunghe distanze. Per muoversi all’interno delle città, l’app Grab è utilissima: economica, affidabile e perfetta per evitare contrattazioni. Scooter e biciclette restano ottime alternative per esplorare zone rurali e cittadine.
- Connessione: acquistare una SIM locale all’arrivo in aeroporto è facile ed economico.
- Cibo: gustate lo street food, ma fate attenzione all’acqua: meglio preferire sempre quella in bottiglia.

Hanoi: caos, colori e tradizioni
Inizia così il nostro viaggio in Vietnam: dal cuore pulsante della capitale, Hanoi. Un vortice di voci, colori e profumi che travolge fin dal primo momento. L’umidità di agosto ci avvolge, mentre il profumo del cibo di strada si mescola alle spezie e all’asfalto rovente.
La città si vive in ogni gesto quotidiano: ci si siede su piccoli sgabelli in plastica, chini su ciotole fumanti; si attraversano le strade tra fiumi di motorini che scorrono con logiche invisibili ma perfette. Hanoi ha un suo ordine nel disordine.
Nel Quartiere Vecchio, ogni via è un microcosmo: botteghe, venditori ambulanti, fili elettrici intrecciati, incenso che brucia davanti alle case, clacson, offerte votive nei bracieri.
Poi arriva il momento di rallentare. Il Lago Hoan Kiem è un rifugio nel cuore della città. Le luci si riflettono sull’acqua, il Ponte Rosso conduce alla Pagoda di Ngoc Son, dove l’aria è satura di incenso e una tartaruga imbalsamata custodisce una leggenda di re e spade divine.
E quando scende la sera, Hanoi cambia volto: si accendono le lanterne, i tavolini si riempiono, e al Teatro delle Marionette sull’Acqua va in scena un’arte antica che ancora oggi sa incantare.
Baia di Halong: silenzio e bellezza sospesa
Dopo il caos affascinante di Hanoi, la Baia di Ha Long ci accoglie con il suo silenzio solenne. A bordo di una piccola barca di legno, scivoliamo piano, accompagnati solo dal suono dei remi che fendono l’acqua e dalla voce del nostro barcaiolo. Canta una melodia tradizionale, semplice e sincera, che sembra fondersi con il paesaggio. Un canto che parla di radici, mare e vita, e ci trasporta in un’altra epoca.
Il cielo è velato, ma la luce diffusa accarezza ogni dettaglio: le venature delle rocce, i riflessi sull’acqua, lo sguardo esperto del barcaiolo. Ogni curva della baia svela una nuova meraviglia, dove il tempo sembra rallentare, e il silenzio è rotto solo dalla vita che pulsa intorno.
La Baia di Ha Long si apre come un quadro vivente: centinaia di isole calcaree si ergono dall’acqua, austere e maestose. Ogni roccia racconta una storia, tra pareti scavate, grotte nascoste e leggende antiche.
Il mio sguardo si posa su un pescatore: tira su la rete con gesti precisi, rituali, come una danza silenziosa. Il mare qui non è solo paesaggio, è compagno, presenza viva da rispettare.
Questa baia non si guarda soltanto: si ascolta. E lascia un segno profondo nel cuore.

Ninh Binh: tra montagne e risaie
Il viaggio prosegue verso sud, nella quiete naturale di Ninh Binh. Un paesaggio fatto di risaie dorate, fiumi serpeggianti, montagne di calcare. Ci sistemiamo in una piccola homestay di bambù, immersa nella vegetazione.
Con bici e scooter esploriamo la campagna, tra sentieri polverosi e villaggi sospesi nel tempo. I contadini piantano il riso, i bambini giocano, le donne raccolgono le grandi foglie di loto da laghi silenziosi, dove l’acqua è ferma come specchio.
Affrontiamo i 500 gradini che portano alla cima di Hang Mua. Ogni passo è fatica, ma la vista da lassù ripaga tutto: il fiume Ngo Dong si snoda tra le risaie, e le montagne sembrano galleggiare nell’aria.

Da Nang e Hoi An: tra modernità e poesia
Un volo interno ci porta a Da Nang, città moderna, attraversata dal celebre Ponte del Drago. Lo percorriamo mentre la città pulsa intorno a noi, tra mercati notturni e street food. Ma la vera magia ci aspetta più a sud.
Hoi An è la città delle lanterne. Patrimonio UNESCO, ci accoglie con le sue case gialle, le botteghe artigianali, i templi e le strade acciottolate. Di giorno è poetica, di sera diventa incanto: lanterne accese ovunque, riflessi sull’acqua, barche lente che scivolano nel silenzio.
Ci fermiamo anche ad An Bang Beach, a pochi km dalla città, per respirare la brezza marina tra le barche di bambù e la sabbia dorata.
Sulla via del ritorno, un tramonto ci sorprende tra le risaie: un bufalo d’acqua cammina lentamente nel paesaggio che si tinge d’oro.
Kim Bong
L’indomani raggiungiamo il villaggio di Kim Bồng, attraversando piccoli borghi e il fiume Thu Bồn. Qui gli artigiani scolpiscono il legno con precisione. Osservo uno di loro al lavoro: mi mostra le sue creazioni, figure che sembrano custodire la memoria di un mestiere antico, ancora vivo.

Saigon (Ho Chi Minh City)
Ultima grande tappa urbana: Saigon. Una metropoli in corsa, tra grattacieli, mercati, motorini ovunque. Eppure, c’è spazio anche per la memoria.
All’Hotel Continental, un tempo quartier generale dei giornalisti di guerra, ripenso alle parole di Tiziano Terzani. Passeggiare qui è come toccare la storia.
Poco dopo, visitiamo il Museo della Guerra: immagini, reperti, testimonianze ci ricordano che ogni progresso ha un prezzo, e che certe ferite sono ancora aperte.

Delta del Mekong
Da Saigon, partiamo verso My Tho per esplorare il Delta del Mekong. Navigare su questi canali è come entrare in un altro mondo. Visitiamo isole dove si produce miele e caramelle al cocco, assaggiamo ghiaccioli al cocco offerti con gentilezza da una donna del posto.
Sull’isola di Thoi Son ci accolgono con canti tradizionali, poi saliamo su piccole canoe che ci portano tra i canali più stretti, sotto archi di palme nipa. Il rematore fende l’acqua, e tutto intorno è silenzio, natura, lentezza.
Epilogo: Phu Quoc e il ritorno
L’isola di Phu Quoc è l’ultima tappa del nostro viaggio. Qui, tra spiagge di sabbia chiara e acque cristalline, il Vietnam ci regala un momento di respiro, quasi a volerci concedere il tempo di assimilare tutto ciò che abbiamo vissuto.
Ripensiamo al cammino percorso: le strade frenetiche di Hanoi, il silenzio sospeso della Baia di Ha Long, le lanterne di Hoi An che si riflettono nell’acqua, le voci dei mercati, i volti incontrati lungo il Mekong. Ogni luogo ci ha lasciato qualcosa, ogni attimo ha aggiunto un tassello a questo mosaico di emozioni.
Ora siamo qui, davanti all’orizzonte, con la sensazione che il viaggio sia stato più di una semplice scoperta. Non è solo il Vietnam a rimanere dentro di noi, ma il modo in cui ci ha fatto sentire. È questo che porteremo con noi, più di ogni immagine catturata, più di ogni strada percorsa.

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Gallery fotografica di Annalisa
Un viaggio si racconta anche attraverso le immagini. Qui una raccolta di fotografie scattate da Annalisa: frammenti di vita, luce e bellezza colti lungo il nostro percorso in Vietnam.